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Volkswagen: tagliati nel 2009 tutti i 16.500 precari

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1 marzo 2009

Il gruppo Volkswagen taglierà quest'anno tutti i 16.500 posti di lavoro occupati dai precari.
Lo annuncia in un'intervista al settimanale Der Spiegel il presidente del colosso di Wolfsburg, Martin Winterkorn, secondo il quale al momento i posti di lavoro degli addetti fissi non sono minacciati. Del resto la Casa tedesca sta reggendo l'onda della crisi meglio degli altri.

Riferendosi ai precari che quest'anno saranno licenziati, il manager spiega che «per gli interessati non è una cosa bella, ma la misura è inevitabile». Più tranquilla, ma solo al momento, appare invece la situazione dei lavoratori fissi del gruppo: «Per quest'anno non vedo problemi - dichiara Winterkorn - ma se le cose non dovessero più andare, si dovrebbe riflettere su altre soluzioni».

Drammatica anche la situazione dell'occupazione per i dipendenti della Opel. Il quotidiano Sueddeutsche Zeitung scrive oggi, senza rivelare la fonte dell'informazione, che sono in pericolo 11mila posti di lavoro nelle affiliate europee della General Motors, cifra che corrisponde al 20 per cento del totale degli occupati. La casa americana ha in Europa 55mila dipendenti, 25mila dei quali lavorano negli impianti della Opel in Germania. Degli 11mila posti di lavoro europei a rischio nella GM sono compresi anche i 4mila della svedese Saab.

Nel frattempo il presidente della Volkswagen si dichiara contrario ad un salvataggio della Opel da parte del governo tedesco. Nell'intervista allo Spiegel, Winterkorn afferma che «lo Stato deve restare fuori», dichiarandosi invece favorevole solo alla concessione di garanzie, ma per un periodo di tempo limitato.

Il manager spiega che «lo Stato non deve diventare una società per il salvataggio di aziende eventualmente minacciate dalla bancarotta» e precisa di non sapere se Opel è davvero sull'orlo del collasso economico. Se così fosse, aggiunge Winterkorn, «sarebbe una cosa ovviamente spiacevole». Secondo il presidente della Volkswagen, uno sganciamento di Opel dalla General Motors non sarebbe un'operazione facile da realizzare, poichè tra le due aziende «si è sviluppata negli anni una stretta interconnessione».

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